Quando parliamo del mercato hardware PC, i marchi storici che hanno guidato il settore sono Intel, Nvidia e AMD. I primi due hanno proposto anno dopo anno componenti di alta qualità, rispettivamente in ambito CPU e GPU; AMD, invece, per anni ha offerto CPU e GPU che le hanno garantito il premio per “miglior venditore di stufette e grill economici”. Nel 2016-2017, però, le serie Ryzen e Radeon RX400 hanno lanciato un chiaro segnale. Ad oggi, infatti, la Advanced Micro Devices Inc. sembra essere il n° 1 sul mercato. Andiamo a vedere perché e, soprattutto, come.
La dura scalata di AMD
La compagnia americana di Santa Clara si è sempre proposta come il diretto concorrente del binomio Intel-Nvidia, ma senza grande successo. Le CPU AMD infatti sono sempre state considerate inferiori a quelle Intel, nonostante i notevoli investimenti sul settore. Nel 2003 le AMD Athlon™ 64 hanno surclassato la concorrenza, che si è giustificata affermando di “puntare verso un’altra direzione”. Un’anno dopo, poi, Intel ha lanciato sul mercato la loro serie di processori a 64 bit.
Per anni i processori dual core AMD della serie X2 hanno continuato a battere benchmark dopo benchmark gli Intel Core Duo, prendendosi l’80% del mercato. Tra 2006 e 2007, però, la Intel Core 2 Duo ha ripreso la vetta della classifica mostrando più GHz e catturando l’attenzione del compratore medio, il quale al tempo non mostrava interesse per differenze di design, architettura e prestazioni. Nel mentre, AMD acquisì ATI per 5.6 miliardi di dollari, entrando ufficialmente nel mercato GPU.
Questa divisione di investimenti nei due settori, processori e schede video, portò diversi frutti all’azienda: le GPU Radeon con microarchitettura TeraScale finirono nella Xbox 360, mentre le CPU Jaguar e i suoi derivati divennero parte delle APU custom di PlayStation 4 e Xbox One. Un traguardo non da poco che ha elevato l’azienda a uno status più elevato, oltre che ad avvicinarla al consumatore medio anche nel mercato per PC.
Sempre più vicini alla vetta
Il biennio 2016-2017 è stato il vero punto di partenza verso la consacrazione, l’ultimo campo base prima della scalata decisiva verso la vetta dell’Everest tecnologico.
Lato CPU
La serie Ryzen lanciata nel febbraio 2017 ha davvero rivoluzionato il mercato fino a oggi. La nuova e inedita microarchitettura Zen implementata nelle CPU a 14nm ha mostrato il suo potenziale sin dai primi modelli, offerti a prezzi molto vantaggiosi per quel periodo. Dalle Ryzen 3 1200 da 3.1 GHz base, vendute a poco più di $100, alle Ryzen 7 1800X da 3.6 GHz, vendute a $500, le alternative per un buon PC da gaming/workstation non sono mancate. Per non parlare delle prime CPU Ryzen Threadripper che, nonostante la poca accessibilità, già apparivano come le nuove bestie della casa AMD.
Poi l’architettura Zen+ è arrivata con i nuovi Pinnacle Ridge e Colfax, ovvero i nuovi processori Ryzen 2000 a 12nm. Un’evoluzione tecnologica che migliora ulteriormente il rapporto qualità/prezzo del prodotto, con modelli come il Ryzen 7 2700 da 8 cores e 16 threads, 3.2 GHz base e 4.1 in overclock, sul mercato a $300. Rispetto alla concorrenza, tra alti e bassi si mostra superiore e adatta sia per il consumatore medio che per le aziende. Ma va citato anche il modello Ryzen 7 3780U uscito quest’ottobre per i laptop: quad-core da 2.3-4.0 GHz con Vega 11 integrata.
Quest’anno però è il momento della terza generazione con architettura Zen 2. Le Ryzen Matisse e, soprattutto, i Threadripper Castle Peak a 7nm, nei benchmark stanno surclassando persino gli ultimi modelli Intel Core i9-10980XE. Il rapporto qualità/prezzo, ancora, si mostra decisamente migliore di quello offerto dalla concorrenza. Nonostante i cali di prezzo della nuova serie Cascade Lake, che sembrerebbero porre Intel in vantaggio, nel mercato high-end desktop AMD si è mostrata molto più competitiva e performante. I 16-Core AMD battono i 18-core Intel, la critica definisce i nuovi Threadripper eccellenti nel gaming e fenomenali per app e workstation. Insomma, ora come ora Intel è sconfitta, e l’azienda stessa lo ammette.
Zen 3 dovrebbe arrivare a metà 2020 con ulteriori informazioni, ma si preannuncia già come lo step successivo sul mercato dei processori. Le CPU EPYC di terza generazione (nickname Milan) avranno un’architettura completamente nuova, o meglio delle prestazioni ancor più elevate. Ma staremo a vedere, con il giusto hype dell’attesa.
Lato GPU
La serie Radeon RX400 dotata di GPU Polaris a 14nm FinFET e sviluppata con Samsung Electronics ha lanciato la 4th Gen, offrendo alte performance a ottimi prezzi. La RX480 nel 2016 catturò l’attenzione di tutti coloro che volevano un PC desktop da gaming a medio-lungo termine: il suo prezzo e le sue prestazioni, in effetti, già allora garantivano qualità.
Le RX500 dell’anno dopo si sono mostrate all’altezza delle aspettative, presentandosi allo stesso prezzo ma con delle migliore sui clock rates. Le RX Vega di qualche mese dopo, invece, hanno cercato di rivoluzionare il mercato con l’architettura GCN 5th Gen, pronta non solo per desktop ma anche per APU per computer fissi e portatili. Nonostante sul lato desktop non siano ancora così apprezzate, le APU per laptop stanno avendo parecchio successo, offrendo alte performance con bassi consumi a prezzi accessibili a tutti.
Sull’Everest sventola la bandiera AMD: tutti la vogliono
Oltre a tutto il dibattito tecnico su performance e varie, ci sono ulteriori dati di mercato che affermano l’attuale supremazia AMD. Basterebbe evidenziare come l’andamento delle quotazioni AMD sia positivo: dal 18,83 del gennaio 2019 al 41,29 della settimana scorsa, verso cifre mai viste prima. O ancora, secondo Mercury Research l’azienda avrebbe raggiunto una quota del 18% nel settore dei microprocessori desktop; l’anno scorso, nello stesso periodo, raggiunse il 13%. Sul lato server, invece, è passata dall’1.3% del 2018 al 4,3% del 2019. Infine, sul lato laptop è passata dal 10,9% al 14,7%.
Intel quindi sta vivendo un grave periodo di shortage e non riesce a stare al passo sia con l’evoluzione dei modelli AMD che con la domanda di prodotti. Un problema che si fa sentire anche a partire da altre aziende come Samsung e Google, e non solo.
Google Stadia veste (anche) AMD
Dopo mesi e mesi di indiscrezioni, sia Google che Advanced Micro Devices hanno confermato la presenza di GPU custom AMD nei server di Google Stadia. Una grande batosta per Nvidia, che si vede surclassata sul comparto grafico dall’acerrima nemica, ma non per Intel che teoricamente si aggiudicherà il lato processore.
Samsung porta AMD negli smartphone
Abbiamo già detto che l’azienda di Santa Clara ha prodotto schede grafiche in collaborazione con Samsung, ma non che quest’ultima vuole portare l’architettura RDNA negli smartphone. A quanto pare, infatti, l’accordo tra le due compagnie per cambiare le GPU Mali con quelle AMD è stato raggiunto ancora a giugno.
L’Inghilterra sceglie processori AMD per il nucleare
Lo United Kingdom Atomic Weapons Establishment ha deciso di usare il supercomputer AMD Cray Sashta per monitorare l’arsenale nucleare nazionale. Il sistema Vulcan al suo interno, basato sui processori EPYC, offre una potenza di 7 petaflops. Performance eccellenti, dunque, e alta sicurezza per l’AWE, per lo svolgimento ottimale di monitoraggi e simulazioni.
Il futuro di Intel e Nvidia, il binomio contro AMD
Dunque, ora come ora AMD sta ridefinendo gli standard hardware per desktop, laptop, smartphone e anche server. Le sue componenti non sono più delle stufette come una volta, ma sono dei motori collaudati e pronti a rendere la macchina ancora più potente. Come può Intel rispondere a questa “offensiva” AMD? Ci sta già provando con un abbassamento dei prezzi, come abbiamo detto, ma non è sufficiente.
Cosa serve all’azienda di Bob Swan per riprendere terreno e ristabilirsi nella Legge di Moore da Intel stessa definita? Tanto lavoro, ovviamente. Swan stesso ha affermato:
“In un momento in cui le cose diventano sempre più difficili, ci siamo dati un obiettivo difficile. E ci abbiamo messo più tempo. Insomma, abbiamo imparato da questa storia. Quest’anno raggiungeremo la tappa dei 10nm. Quella dei 7nm sarà raggiunta in due anni, e sarà un aumento di 2.0, tornando così alla curva della Legge di Moore.”
E Nvidia? Beh, la compagnia di Jensen Huang effettivamente sta ancora guidando il mercato GPU, specialmente dopo il rilascio delle schede grafiche dotate di RTX. Le GPU “verdi” sono ancora le più scelte sul mercato, e spesso vengono associate dal compratore medio a CPU Intel, a riconfermare il binomio. Per ora, dunque, non dovrà preoccuparsi.
AMD però non molla l’osso e continua a offrire innovazione e prestazioni elevate a costi accessibili. Come sarà il suo futuro? Staremo a vedere nel 2020, quando Zen 3 finalmente scenderà in campo. Intanto godiamoci i video di Linus Tech Tips, che sempre più apprezza – e conferma – l’efficienza delle componenti della “ex migliore marca di caminetti al mondo”. Una vera e propria sorpresa per tutti.
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